2004
Terradimezzo
Descrizione sintetica del progetto
Il progetto prevede il sostegno e l’accompagnamento delle famiglie e soprattutto dei genitori strutturando interventi tempestivi e calati nella specifica esigenza del nucleo familiare nell’ottica della gestione dell’affidamento condiviso. Il progetto prevede l’attività di esperti rivolte alle famiglie che altrimenti non avrebbero le risorse economiche per essere adeguatamente supportate nell’ambito delle diverse fasi di separazione e divorzio. L’Associazione si attiverà a diretto contatto con il Tribunale di Monza e i Servizi sociali della Brianza come su richiesta del singola famiglia. Sarà garantita un’adeguata visibilità sociale del progetto tramite articoli sul giornale e presentazione del progetto nelle scuole, oltre alla definizione di una prassi consolidata con i giudici della Sezione civile del Tribunale di Monza.
Ulteriori informazioni relative al progetto: descrizione del bisogno e motivazioni da cui trae origine
Il progetto “Terradimezzo” è stato ideato nel 2004 in base a quello che sono stati individuati come bisogni emergenti nelle diverse fasi della separazione e del divorzio, della decisione rispetto alle modalità di affidamento dei figli minori e nella fase di indagine relazionale dello stato dei rapporti familiari.
Ogni componente della famiglia si trova a vivere una fase di elaborazione del lutto, della perdita e allo stesso tempo si trova a dover usufruire delle loro personali risorse per continuare, come nella maggior parte dei casi, ad occuparsi dei figli possibilmente senza pregiudizi e strumentalizzazioni per la gestione del rapporto e delle visite con l’altro genitore. Tutto ciò rivoluziona il contesto sociale e lavorativo, spesso strutturato intorno alla famiglia (un part-time per la madre ora non più sufficiente, gli amici comuni ora schierati, le attività dei figli fin troppo impegnative). Spesso però la famiglia, in seguito alla fase di valutazione che il Giudice dispone, ha un forte bisogno di sostegno nell’ambito dell’avvio di nuove dinamiche familiari, di accordi in parte estranei alle volontà e ai vissuti emotivi di ognuno.
Il progetto “Terradimezzo: percorso di accompagnamento all’affidamento condiviso” intende avviare il cuore del progetto generale, ovvero il sostegno alle famiglie nel momento più critico ovvero quando il Tribunale individua i bisogni e i possibili percorsi di supporto tramite l’ausilio di esperti e invia per le famiglie meno abbienti riescono a supportare né per competenze né per numero di casi né per organizzazione interna la richiesta (orari dei dipendenti non coincidenti spesso con gli orari serali e del fine settimana delle visite genitoriali spesso da monitorare).
Le famiglie spesso seppur in situazioni di svantaggio non possono usufruire tempestivamente degli interventi necessari , restando sole di fronte a una situazione familiare completamente da riorganizzare. In questo senso il progetto “Terradimezzo: percorso di accompagnamento all’affidamento condiviso” intende sviluppare una fase nuova ovvero intervenire dietro segnalazione delle famiglie e/o del Tribunale come dei Servizi per l’attivazione di tutti quegli interventi in modo tempestivo e senza gravare ulteriormente sulla situazione economica.
Il progetto è urgente rispetto al bisogno sociale sia per l’attualità della riforma normativa che pone i genitori in una situazione di maggiore consapevolezza e di maggior impegno nell’ambito del dialogo, della comunicazione e della prevenzione dei conflitti stessi.
I bisogni emergenti sono di seguito sintetizzati:
- all’inizio della fase di separazione (in fase presidenziale) si evidenziano coppie in cui il conflitto non ha ancora imprigionato le risorse per trovare un accordo possibile sulle condizioni e sul motivo della separazione; in una fase conflittuale caratterizzata da ricorsi di uno dei genitori è possibile provare a trovare una pausa dall’escalation di rabbie e rivendicazioni prima che queste impediscano completamente una gestione dei rapporti tra genitori;
- durante la procedura di separazione spesso i Giudici hanno la necessità di approfondire e monitorare in tempi brevi lo stato dei rapporti familiari e soprattutto dei genitori (singolo o entrambi) con i figli;
- durante quei provvedimenti provvisori in cui i Giudici hanno la necessità di lasciare del tempo per monitorare le relazioni e le visite genitoriali per diversi motivi (per verificare se determinate modifiche delle modalità di affido posso essere una soluzione ottimale; per monitorare la visita genitoriale con genitore non affidatario che da diverso tempo non vede i figli prima di prendere una decisione definitiva riguardo i tempi dell’affido, per supportare la madre che in questa fase non è completamente in grado di gestire il rapporto con i figli in particolari situazioni di vita );
- in seguito all’emissione della sentenza si presentano diversi scenari da cui emergono ulteriori bisogni: bisogno di supportare i genitori nel momento in cui in sentenza è stato previsto un invio ai servizi del Comune di residenza, ma i Servizi spesso hanno tempi lunghi per la presa in carico delle famiglie e dei minori; oppure nella fase iniziale di passaggio tra un regime di affido e un altro, tra delle modalità di visita diverse dalle precedenti (spesso alla madre è lasciato il compito di gestire questa fase di transazione in un momento in cui i conflitti non sono ancora terminati, anzi a volte la coppia è all’inizio di una fase di rielaborazione della separazione spesso caratterizzata da una parte da rabbia e rancore dall’altra da solitudine e depressione). Il progetto ha caratteristiche innovative e distintive? Se sì, quali sono?
Offrire la possibilità di coordinare ed attivare interventi a diretto contatto con i referenti degli enti coinvolti al fine di non disperdere risorse, di non frammentare percorsi;
Intervenire nell’ambito di quanto disposto chiaramente,abolendo le situazioni di ambiguità del contesto giudiziario;
Offrire un percorso di accompagnamento seguito da esperti coerenti con i bisogni senza gravare ulteriormente nella situazione economica familiare