Formazione dei referenti coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell'inclusione

06/06/2017

Formazione dei referenti coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell'inclusione

Nell'ambito del progetto di formazione dei Referenti Coordinatori dei processi sui temi della disabilità e dell'inclusione", organizzato dal CTS di Monza e Brianza,  l'Associazione onlus L'arca di Noè ha condotto due giornate formative sul tema del ruolo del referente GLI, con particolare attenzione al rapporto con le famiglie e il territorio, nonché alle tecniche e  reti di comunicazione.

Tali giornate sono state condotte sia per i referenti dell'area di Monza Est (26 aprile - 4 maggio 2017) che per i referenti dell'area di Monza ovest (27 aprile- 3 Maggio)

Le giornate, per un totale di 8 ore, sono state così organizzate:

Prima giornata

Presentazione in plenaria dell'argomento assegnato, "Il ruolo del referente per l'inclusione".

Sono state identificati come focus della relazione in realtà tre punti chiave:

  • Il concetto di Inclusione e il gruppo di lavoro come risorsa
  • Il coordinamento
  • La comunicazione

Le slide presentate sono state fornite al CTS per pubblicazione sulla piattaforma informativa.

Seconda giornata

A questo primo momento formativo ha poi fatto seguito un lavoro di gruppo/laboratorio organizzato con tre gruppi, ciascuno con un tema particolare:

  • L'analisi della domanda - condotta da dr.ssa Marini
  • Il Coordinamento, condotto dal dr. Giovenzana
  • La comunicazione, condotto dalla Dr.ssa D'antuono)

Ogni corsista nella prima giornata ha scelto un gruppo di lavoro a cui partecipare mentre nella seconda giornata ha partecipato agli altri due gruppi non seguiti in prima giornata. A conclusione è seguito un momento di restituzione comune in sessione plenaria.

L'approccio utilizzato fa riferimento al focus group.

Attraverso situazioni simulate, racconti esperienziali e casi portati dai corsisti stessi si sono potuti evidenziare criticità e risorse di ciascun partecipante, nell'ottica di un confronto diretto e uno scambio di idee.

In generale la partecipazione è stata buona, per ciascun laboratorio si sono evidenziate particolari criticità meritevoli di un ulteriore approfondimento, che possono così essere riassunte.

  • L'idea di lavorare in piccoli gruppi su argomenti molto specifici ha permesso di sostenere un confronto diretto tra esperienze e professionalità anche diverse. La maggior parte dei corsisti sono già coinvolti in percorsi a sostegno dell'inclusione, qualcuno anche da diversi anni, e l'esigenza sembra essere proprio quella di confrontarsi sulle proprie esperienze.
  • In generale si è avvertita come pregnante l'esigenza di avere momenti di sospensione dell'azione per una riflessione e revisione critica del proprio lavoro, così come avvenuto nei gruppi. La possibilità di una supervisione, o per lo meno di uno sguardo esterno, di uno guardo "altro" da sé sembra essere molto sentita, purtroppo solo in poche occasioni possibile.
  • Unanime è il  riconoscimento dell'importanza del lavoro d'equipe, così come la necessità di vedere riconosciuto un lavoro estremamente prezioso, ma spesso non esplicitato, che è quello di "fare" e costruire reti.
  • La necessità di avere delle "linee guida" o comunque chiarezza su come concretizzare le azioni di lavoro didattico per l'inclusione.

Come Associazione, riteniamo che queste giornate siano state una valida opportunità e una occasione per interfacciare due mondi, egualmente coinvolti nei percorsi di lavoro per i minori, ma non sempre comunicanti, quali la realtà del territorio e la realtà scolastica.

Spesso i corsisti hanno portato come criticità proprio la differenza di linguaggio, ma anche di tempi e di riferimenti normativi, tra queste due realtà, differenze che portano spesso a incomprensioni e scarsa efficacia degli interventi. La possibilità di costruire reti multiprofessionali diviene senz'altro un fondamentale punto di riflessione per il futuro.